1

Dell'incidente in sé, posso dire molto poco. Quasi niente. Si trattava di un oggetto caduto dal cielo. Tecnologico. Pezzi, parti. Tutto qui, in realtà: non posso rivelare altro. Lo so, è poco.
Non sto facendo il timido. E' solo che... be', non mi ricordo nemmeno cos'è avvenuto, tanto per dirne una. Zero assoluto: una lavagna vuota, un buco nero. Ho delle immagini vaghe, delle mezze impressioni: di essere, o di essere stato (o meglio, di stare per essere) colpito; una luce azzurra; una ringhiera; luci di altri colori; qualcuno che mi solleva sopra una specie di ripiano o di letto. Ma chi può dire che siano ricordi autentici? Chi può dire con sicurezza che il mio cervello traumatizzato non se li sia inventati, o non li abbia presi da qualche altra casella e li abbia messi lì a tappare il buco (il cratere) causato dall'incidente? Il cervello è un personaggio eclettico e scaltro. Un vero profittatore.

0 commenti